Con gli anni le ambizioni di ognuno tendono inevitabilmente ad affievolirsi.
Trovo in ciò la giustificazione per affermare, qui ed ora, che ambirei conoscere chi è quell’idiota che, politicamente ed amministrativamente, ritiene di poter sostenere l’opportunità di mantenere in essere una “location” di 6350 metri quadri complessivi (di cui 2100 coperti e 4250 a parcheggio) su cui operano 13 unità lavorative fisse tra amministrativi e meccanici, che costa 100.000 euro annui (4 milioni di fitto pagati è la cifra attualizzata ad oggi dall’inizio della locazione) in presenza di amianto, priva di impianto di dilavamento e, per di più, strutturalmente inidonea per via dell’elevata pendenza e dei terrazzamenti conseguenti a tale criticità di morfologia del terreno.
Quando si riceve una comunicazione circa:
1) presenza di amianto;
2) assenza di impianti previsti per legge
e viene, per iscritto, evidenziata la necessità di limitare le attività lavorative cessando, nel contempo, quelle che offrono maggior profilo di rischio ambientale e/o di sicurezza, chiunque operi con scienza e coscienza nella PA deve essere conseguente.
Così come si dovrebbe evitare, sul territorio, l’esercizio della polemica sterile e priva di costrutto da parte di chi, istituzionalmente, dovrebbe, in primis, avere a cuore la salute dei lavoratori e la sicurezza ambientale del luogo di lavoro.
Chieti, 31.07.2019
Gianfranco Giuliante – Presidente TUA S.p.A.
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